venerdì 24 dicembre 2010

Crostini di panettone e foie gras

Sono anni che voglio provare un'antipasto, che non ricordo dove ho visto, a base di panettone e patè di fegato. Questo anno mi ero ripromessa di farlo seriamente, ma, dopo una serie di febbri che hanno colpito a ruota  tutti i membri di questa famiglia, mi è passata la voglia ( e soprattutto il tempo) di mettermi ai fornelli... Mi è capitata fra le mani una confezione di foie gras, che adoro abbinato al pan d'epies, che per le "solite febbri" non avevo voglia di preparare ma che ho sostituito con del panettone... un contrasto veramente forte, consiglio di astenersi se il dolce-salato non piace!

Prendo l'occasione per farvi tanti auguri di
BUON NATALE 
SUPERMEGAFANTASTICO 
2011!!!!!!!

Ricetta:
In una padella antiaderente o su una griglia "bruschettate" delle fettine di panettone, e subito dopo averle tolte dal fuoco copritele con dei pezzetti di foie gras. Servite subito.


foie gras con panettone

lunedì 20 dicembre 2010

Sassolini .... ma di biscotto!

E dopo la torta friabile ecco l'altra ricetta che ho letto, stampato e prodotto all'istante! I sassolini di brownies di Natalia.
E' statao l'ideale per far divertire il cucciolo più piccolo che era a casa "in malattia".
E' filato tutto liscio fino a quando ha pronunciato le parole magiche "io bolio assaggiare", da quel momento in poi l'impasto è finito quasi tutto nella sua boccuccia e spalmato sul suo bel musino :-)

sassolini al cioccolato e golosone

La versione di Natalia prevede le mandorle, io ho provato anche con le nocciole, sono buone entrambe le versioni. 
Si mantengono bene a lungo, se ci arrivano... qua i piccoletti e anche i grandi li hanno spolverati in poco tempo! Ne avevo nascosti un po' e dopo 10 giorni erano ancora perfetti.

sassolini al cioccolato

60 gr di farina
75 gr di nocciole tritate (o mandorle)
1 tubetto di latte condensato
30 gr di burro
165 gr di cioccolato fondente



Sciogliete a bagnomaria il burro e il cioccolato.

Unite il latte condensato e mescolate bene.

Aggiungete la farina e le nocciole tritate e mescolat  bene il composto.

Su una teglia ricoperta di carta forno fate dei mucchiettini  (delle dimensioni di una mandorla o poco più)

Prima di infornarli pizzicateli in su, perchè durante la cottura tendono ad appiattirsi.

Infornate a 170° per 10/12 minuti, fate attenzione non devono scurire altrimenti sanno di bruciato.

venerdì 17 dicembre 2010

Torta friabile ... di Alex

Di ricette dei vari foodblog ne ho provate parecchie, ma solo due volte mi è capitato di leggere una ricetta, stamparla, scendere in cucina e iniziare a prepararla. La torta friabile di Alex è una di queste, l'altra la pubblicherò prossimamente.
Con  le dosi indicate da Alex vengono fuori due torte da circa 16 cm di diametro.
Nella foto quella tonda è alle nocciole e alla polvere di arancia e quella rettangolare è alle mandorle e limone.

L'unico problema di questa torta? Aspettare 24, o almeno una notte, per mangiarla o confezionarla!

Si mantiene una ventina di giorni fuori dal forno avvolta in carta forno o carta acetato.

torta friabile: tonda con nocciole e arancia e rettangolare con mandorle e limone

Le dosi sono per una torta di 16 cm di diametro (o per il fondo di uno stampo da plumcake)

Burro 75 gr
Farina 0 55 gr
Farina integrale (io integrale di kamut)  50 gr
Zucchero 45 gr
Nocciole (o mandorle) 50 gr
Polvere di arancia (per la versione alle nocciole) 1 cucchiano ( la scorza di un limone bio per la versione alle mandorle)
Sale un pizzichino

Portarare il burro a 27° (mettetelo nel microonde per 15 secondi). 

Unite lo zucchero le nocciole tritarte grossolanamente (o le mandorle) e una piccola parte del mix di farine. 

Aggiungete il sale la polvere di arancia  ( o la scorza di limone) mescolate e poi unite anche l'altra parte delle farine. Mescolate, l'impasto sarà bello sodo.

Imburrate o rivestite di carta forno la tortiera e infornate a 155° per 50 minuti.

Aspettate 24 ore prima di confezionarla.

lunedì 13 dicembre 2010

Sali aromatizzati

In estate mi  sono stati regalati  un sale alla lavanda e limone, di cui mi sono immediatamente innamorata,  e un sale alla vaniglia che mi ha letteralmente conquistata. Ho provato a farli a casa e il risultato è stato molto soddisfacente e sicuramente finirranno in qualche pacchetto regalo. Tempo fa mi aveva incuriosito anche questo sale all'arancia, proposto da Alex (c'è anche la sua versione del sale alla vaniglia), l'ho fatto, ma in modo diverso da Alex, provatelo, a me piace su carne e pesce.

Sale alla lavanda e polvere di limone

Sale alla lavanda e polvere di limone

100 gr di sale marino fine
1 cucchiano e mezzo fiori di lavanda essiccati
1 cucchiano di polvere di limone

Per la polvere di limone prendere dei limoni biologici. Tagliate la scorza (senza la parte bianca) e mettetela a seccare sopra i termosifoni per un paio di giorni Quando sarà bella secca la potete macinare e chiudere in un barattolo di vetro.

Mescolate il sale con la lavanda e la polvere di limone e lasciasciate riposare per un paio di giorni.

A me piace tantissimo con pollo e maiale alla griglia. Buono anche con il pesce.

Sale alla vaniglia

 Sale alla vaniglia

100 gr di sale marino grosso
1 baccello di vaniglia (io ho usato dei baccelli abbastanza lunghi)

Macinare il sale e la vaniglia e fate riposare per un paio di giorni.

Da provare con carne (mi piace tantissimo con il pollo) e con il pesce (provato con gamberi e cappesante)

Sale alla polvere di arancia

 Sale alla polvere di arancia

100 gr di sale fine
2 cucchiani di polvere di arancia (vedi sopra, stesso procedimento della polvere di limone)

Mescolare il sale e la polvere di arancia e fate riposare per un paio di giorni.

Per carne e pesce. A me piace con un' insalata di finocchi.

martedì 7 dicembre 2010

Ribollita

Sfogliando i libri della cucina tipica della mia regione, la Toscana, ho visto che ci sono diverse versioni della ricetta della ribollita, di solito cambia la quantità e il tipo di verdure usate.
Io vi propongo quella che ho sempre visto fare in casa mia, prima da mia nonna e poi da mia mamma... da bambina mi incantavo a guardare mia nonna che disponeva i vari strati di pane, verdure e fagioli... da ragazzina guardavo mia mamma e  pensavo che mai e poi mai avrei perso così tanto tempo a fare la ribollita... l'avrei mangiata al ristorante!
Invece eccomi qua che, ormai da quasi 9 anni  e su  richiesta del marito, puntulamente la preparo ogni inverno.

Le dosi riportate sono molto abbondanti, l'ho servirta ad una cena e ne è avanzata un po'.

ribollita passo passo-1

600 gr di fagioli cannellini (o borlotti) secchi

1,2 kg di cavolo nero

1 verza

1 kg di pane toscano raffermo (meglio se cotto a legna)

3 carote

2 cipolle

olio evo

sale e pepe

La sera precedente mettete in ammollo i fagioli.

La mattina seguente cuocete i fagioli. 

Lavate il cavolo nero e la verza e tagliateli a pezzettini. 

Fate soffriggere (in un pentolone) in un po' di olio evo le cipolle tritate e dopo aggiungete le carote sempre tritate. Poi unite il cavolo nero e la verza. Fate insaporire e aggingete acqua fino a coprire le verdure, salate. Fate cuocere per 35/40 minuti.

Tagliate il pane in fette.

ribollita passo passo 012

Prendete dei tegami o delle insalatiere e iniziate a fare gli strati: un primo strato di pane, cospargetelo di olio evo, sale e pepe.

ribollita passo passo 005-1

Sopra fate uno strato di verdure e aggiungete un po' della loro acqua  di cottura (il pane si deve ammorbidire) e dopo uno strato di fagioli.. Poi si ricomincia con il pane, verdure e fagioli e così via.

ribollita passo passo 009-1

Fate riposare qualche ora (meglio una notte), il pane si deve impregnare del liquido delle verdure.

ribollita passo passo 018

A questo punto mettete il tegame sul fuoco e fate "ribollire". Servire calda con un filo di olio evo e una spolverata di pepe.
Ricordo che mia nonna aggiungeva dei pezzetti di cipollotto fresco.

ribollita passo passo 024

venerdì 3 dicembre 2010

Crostatadi zucca alle nocciole


crostata di zucca alle nocciole

Per la frolla (dosi per uno stampo per crostata rettangolare di 11 per 35 cm):

190 gr di farina

10 gr di farina di nocciole

2 tuorli

80 gr di zucchero

90 gr si burro

Per la farcia:

400 gr di zucca già privata della buccia

2 uova

2 cuchiai di farina di nocciole

60 gr di zucchero

Lavorate gli ingredienti per la base e stendete la frolla in una teglia imburrata poi fatela riposare  per un paio di ore in frigorifero.

Tagliate la zucca a dadini e fatela ammorbidire nel microonde a media temperatura. Passatela al passaverdura o fate come me frullatela con le uova col minipimer. Poi aggiungete lo zucchero e la farina di nocciole e mescolate bene. 

Versate il composto di zucca sul guscio di frolla e infornate a180° per 40 minuti.

martedì 30 novembre 2010

Burro alla polvere di mandarino e... uova di salmone

Non so voi, ma quando mi capita fra le mani una confezione di uova di salmone una delle due cose che di solito faccio sono delle tartine con il burro( l'altra un piatto di pasta).
Generalmente accompagno le tarine con un pezzetto di limone, ma questa volta ho voluto dare una nota agrumata direttamente al burro aromatizzandolo con della polvere di mandarino.

burro alla polvere di mandarino

Burro alla polvere di mandarino:

125 gr di burro
3 cucchiaini di polvere di mandarino (io ne ho messi 3, ma con la quantità andate "a gusto" assaggiate e decidete quella che più vi piace)

Lasciate ammorbidire il burro a tempratura ambiente, unite la polvere di mandarino e con una spatola cercate di mescolarla in modo omogeneo con il burro.

Cercate di dare una forma rettangolare (o come più vi piace al burro) e mettetelo a solidificare in frigo per qualche ora. (io mi sono aiutata con un foglio di carta forno)

Le tartine:

tartine con caviale di salmone e burro alla polvere di mandarino

Prendete delle fettine di pane, meglio pan carrè, spalmatelo di burro e unitevi le uova di salmone.

Se volete un'altra idea per abbianare uova di salmone e burro al mandarino potete preparare un piatto di pasta semplicemente sciogliendo un po' di burro alla polvere di mandarino, aggiungendo le uova di salmone e la pasta, impiattate e se volete cospargete con un pizzico di polvere di mandarino.

lunedì 29 novembre 2010

Pesto di cavolo nero... e idee per utilizzarlo

A cena da mia mamma: non faccio in tempo ad entrare in casa che lei è già pronta con un cucchiano colmo di una cremina verde scurissima e mi dice" assaggia e dimmi che cosa ne pensi". I miei occhi si devono essere illuminati di gioia, perchè subito mi ha detto "buono eh"?
Mi sono innamorata al primo assaggio di questo pesto di cavolo nero, che lei ha visto in un qualche programma di cucina su una rete regionale. Ovviamente mamma non si è segnata gli ingredienti  quando lo ha visto in tv e, ovviamente, non si è segnata le dosi degli ingredienti neanche quando ha provato a prepararlo. Però meno di 12 ore dopo lo avevo già preparato!
Di sicuro qualcosa di diverso fra la mia versione e quella di mamma c'è stata, forse lei ha messo meno formaggio e meno frutta secca, perchè il suo pesto è molto più verde del mio. E poi l'aglio, lei ne ha messo un po' da crudo io, invece neanche uno spicchio, ma se non avete problemi a digerirlo e vi piace vi consiglio di metterne un po', io ho evitato perchè la notte, poi, ho "visto i mostri" :-)

Aggiornamento: la ricetta è di Luca Cai, mi ha lasciato un commento con la vera versione, quella che mamma ha visto in tv: "il cavolo va stufato senza acqua, olio, aglio poi vino bianco l'aglio del pesto è quello cotto col cavolo, non vedrete i mostri la notte"


400 gr di cavolo nero
80 gr di pecorino stagionato
25 gr di pinoli
40 gr di noci
600 ml di acqua
600 ml di vino bianco secco
 Olio evo
 Sale
 Pepe

Lavate il cavolo e tagliatelo a pezzetti.

Cuocetelo per una mezzora nell'acqua mescolata al vino.

Scolatelo.

Grattugiate il pecorino.

Pestate nel mortaio le noci e i pinoli.

Frullate il cavolo con l'olio evo (qui sono andata ad occhio), poi unite il formaggio e la frutta secca.

Aggiustate di sale e di pepe e mescolate bene.

Come lo potete usare?
Per insaporire un passato di fagioli:

zuppa di fagioli e pesto di cavolo nero

Come base per un crostino arricchito con dei fagioli e dell'olio evo "novo":


Per condire un piatto di pasta:

pasta con pesto di cavolo nero

venerdì 26 novembre 2010

Sale con salvia e rosmarino

Quasi mi vergogno a pubblicare una cosa simile, ma se avete dei cespugli che hanno (avevano) quasi un decennio e che rischiano di essere sbarbati da una ruspa, fate una cosa: prima che la ruspa inizi il suo lavoro correte a tagliare tutti i rametti di rosmarino e di salvia,  poi regalatene un bel po' e con la parte rimasta (un altro bel po') preparate questo sale, che sarà un valido aiuto per tutte quelle preparazioni che richiedono l'utilizzo queste piante aromatiche.
Io sono sempre in attesa della fine dei lavori da parte della ruspa e  "combriccola" per poter piantare di nuovo le mie profumate piantine.

Sale con salvia e rosmarino

Rosmarino
Salvia
Sale

Lavate la salvia e il rosmarino e asciugateli con carta assorbente.

Tritateli grossolanamente con la mezzaluna e aggiungete il sale.

Ho usato salvia e rosmarino in parti ugauli, per il sale sono andata ad occhio e a "gusto".

mercoledì 24 novembre 2010

Crostata ai diosperi o kaki

Che io sia golosissima di diosperi è una cosa risaputa, già così al naturale, per me, sono un buonissimo dessert e non vi nego che in questo periodo ne ho mangiati un bel po'.
Un problema c'è quando te ne regalano una cassetta (grazie zio) e sono tutti al massimo livello di maturazione, o ne mangi fino a star male o ti inventi qualcosa:-)

Noterete che fra gli ingredienti della farcia di questa crostata non c'è lo zucchero: i diosperi erano dolcissimi, forse anche troppo. Se proprio non volete rinunciare allo zucchero regolatevi da soli in base alla dolcezza dei vostri frutti, ma io non ne abuseri.


Crostata di diosperi o kaki

Ho usato uno stampo da crostata di 22 cm di diamentro.

Per la frolla:

200 gr di farina
2 tuorli
80 gr di zucchero
100 gr di burro

Per il ripieno:
500 gr di polpa di diosperi
3 uova piccole
1 cucchiano di estratto di vaniglia
3 cucchiai di farina di mandorle

Lavorate gli ingredienti per la base e stendete la frolla in una teglia imburrata poi fatela riposare per un'ora in frigorifero.

Frullate la polpa dei diosperi.

Unite le uova, l'estratto di vaniglia e la farina di mandorle e mescolate bene.

Riempite il guscio di frolla con il composto di diosperi e infornate per 40/45 minuti a 180°.

Fate raffreddare e servite.

Se decidete di farla un idea in più: su fb mi hanno suggerito di aggiungere al composto della panna :-) provate e mi fate sapere?

lunedì 22 novembre 2010

Petto d'anatra ripieno di castagne glassato con miele di corbezzolo

Per farvi capire quanto mi è piaciuto, vi dico che l'ho già fatto due volte. Una volta usando le castagne bollite e un'altra le castagne "bruciate" (caldarroste). Vi consiglio vivamente la prima versione perchè il ripieno è molto più morbido.
E del miele al corbezzolo ne vogliamo parlare? Io l'ho scoperto solo questa estate, lo ammetto non sono un'amante del miele, anzi se posso lo evito, ma questo con quel suo retrogusto amarognolo è tutta un'altra storia, mi piace  (a piccole dosi) anche mangiato così col cucchiano... e per questa preparazione è perfetto,:alla fine ne esce un piatto glassato non eccessivamente dolce.

petot di anatra con castagne

1 petto d'anatra
10 castagne
1 foglia di alloro
40 gr di pancetta
2 cucchiai di ricotta
miele di corbezzolo
olio evo
sale
pepe

Fate bollire le castagne con 1 foglia di alloro.
Spellate le castagne e tritatele grossolanamente con la pancetta. Mescolatele alla ricotta, salate e pepate.

Dividete le due parti che compongono il petto d'anatra. In ciascun mezzo petto incidete una tasca. Riempite le tasche con il composto di castagne, pancetta e ricotta e chiudetele con degli stecchini di legno.

Ungete con dell'olio evo una pirofila e disponetevi sopra i mezzi petti di anatra salati e pepati.

Infornate a 200° per circa 25 minuti.

Togliete dal forno e cospargete la carne con il miele di corbezzolo (o quello che più vi piace). Rimettete in forno per 4/5 minuti.

Sevite caldo con il fondo di cottura.

mercoledì 17 novembre 2010

Insalata di mele con germogli di ravanello

Leggera anzi leggerissima e fresca è questa insalata di mele e sapete una cosa? Finchè non l'ho assaggiata non credevo che tutti questi ingredienti potessero sprigionare degli aromi e dei sapori così ben equilibrati fra di loro.

L'"ispirazione" l'ho avuta leggendo "la Cucina" del Corriere di ottobre. L'ho riadattata alle mie esigenze non avendo a disposione nè le noci pecan, nè l'olio di noce pecan, nè il daikon. Qualche altra piccolissima modifica l'ho effettuata sulla quantità degli ingredienti e sull'utilizzo del le mele fuji e del sedano che ho preferito tagliare a bastoncini invece che tritare.

Prima o poi ritorno...qua c'è sempre un gran via vai di muratori e imbinchini...


insalata di mele e germogli

1 mela e mezzo granny smith
2 mele fuji
1 costa di sedano
germogli di ravanello (o qualche ravanello)
il succo di un limone
gherigli di noci a piacere (io ho usato quelli di 5 noci)
sale
pepe
olio evo

Lavate il sedano e tagliatelo a striscioline.

Lavate le mele. Tagliatele a fettine e a bastoncini e irroratele col succo di limone.

Mescolate il sedano, le mele e i germogli (due o tre manciate a seconda dei gusti) e le noci, condite con olio, sale e pepe e servite.

Nei commenti mi è stato chiesto dove ho trovato i germmogli di rvanello: li ho "coltivati" io nel germogliatore :-) I semini si trovano in vendita online o nei negozi tipo "naturasì".

insalata di mele e germogli  























lunedì 15 novembre 2010

Zuppa di zucca e cavolo nero

zuppa di zucca  e cavolo nero


1 porzione abbondante.

300 gr di zucca
1 spicchio di aglioolio evo
brodo vegetale 300 ml
sale
pepe

Lavate la zucca e tagliatela a pezzettini. 

Fate cuocere la zucca nel brodo finchè sarà morbida. Salate e pepate.

Nel frattempo fate soffriggere l'aglio in un po' di olio evo. Unite il cavolo nero lavato e tagliato a pezzettini. fatelo insaporire e appassire piano piano. A me piace croccante e l'ho fatto cuocere per un quarto d'ora aggiungendo di volta in volta qualche cucchiaio di acqua. Aggiustate di sale.

Frullate la zucca e rimettetela sul fuoco finchè la zuppa non raggiunge la consistenza che più vi piace.
Mettetela nel piatto e unite il cavolo nero.

mercoledì 10 novembre 2010

Crema di ricotta ai diosperi

Veloce, velocissimo da fare. Dedicato a chi, come me in questo periodo, non ha tempo di far niente, ma anche a chi di tempo ne ha da vendere... è una vera coccola.

crema di ricotta e diosperi


Per 4 bicchierini:

3 diosperi

8 savoiardi

250 gr di ricotta

2 cucchiai zucchero

mezzo cucchiano di estratto di vaniglia

latte qb

rum qb

Lavate i diosperi e ricavatene la polpa e frullatela.

Con le fruste mescolate lo zucchero con la ricotta e l'estratto di vaniglia.

Unite la polpa dei diosperi alla ricotta e mescolate bene.

Bagnate i savoiardi con il latte (se non siete astemi e neanche bambini aggiungete qualche goccia di rum), mettetene uno, a pezzetti, dentro un bicchiere e copritelo con uno strato di crema, fate un secondo strato con un altro savoiardo e terminate con un altro strato di crema.

Se avete tempo fate riposare per una mezzora in frigorifero, se siete di fretta non preoccupatevi è buono anche così.

crema di ricotta e diosperi

lunedì 8 novembre 2010

Zuppa di zucca e castagne

No, non sono sparita ho solo il computer fuori uso... non so quando ripasserò da queste parti (a parte qualche post programmato) anche perchè, qua, da oggi sarà un gran "via vai" di muratori e imbianchini... help!

Per ora vi lascio con questa zuppa di zucca e castagne:

zuppa di zucca e castagne

per 2:

400 gr di zucca
230 gr di castagne
2 foglie di alloro
1 scalogno
400 gr di brodo
olio evo
1 pizzico di cannella

Lessate le castagne con le foglie di alloro.

Soffriggete lo scalogno, tritato, in uno o due cucchiai di olio evo.
Unite la zucca tagliata a cubetti e fatela insaporire per qualche minuto.
Aggiungete il brodo e cuocete finchè la zucca non sarà morbida.
Salate e pepate.

Togliete la buccia alle castagne e frullatene circa i due terzi insieme alla zucca. Aggiungete anche un pizzico di cannella.
Impiattate aggiungendo anche le restanti castagne fatte a pezzettini.

Altre ricette con la zucca:

venerdì 29 ottobre 2010

E con le ultime melanzane dell'orto ci faccio la Mussaka!

No, no l'orto non è il mio, io ho il pollice nero, l'orto è dello zio di mio marito che deve aver un gran bel pollice verde visto la quantità di melanzane che ha dato ai miei suoceri.
Il problema delle melanzane è che qua piacciono poco a tutti, suoceri compresi.
Però, c'è un però le melanzane cotte al forno e alla griglia non riesco proprio a mandarle giù, ma se sono state fritte, la situazione cambia. Non è che mi facciano impazzire anche se fritte, ma la situazione cambia di nuovo se si parla della mussaka, che mi crea dipendenza.
Certo non è un piatto che si prepara in 2 minuti, ma una volta ogni3/4 anni posso anche farlo :-)

Per la ricetta ho "cercato" di seguire passo passo quella riportata su questo libro di cucina greca. Ho optato per la "besciamella" descritta sul libro fatta con olio e uovo, dato che con la classica besciamella avevo sempre un risultato "simil squacquerone". Di certo ne risente a livelo di calorie e di pesantezza, ma è molto più simile a quella mangiata in Grecia.

Se non avete intenzione di sfamare un reggimento o tutto il vicinato riduce le dosi...

mussaka

Fra parentesi le mie modifiche

5 melanzane (le mie erano belle grosse)
mezzo chilo di carne macinata (ne ho usata quasi 900 gr)
2/3 pomodori (650 gr di passata di pomodoro)
1 tazza di olio (io molto meno e olio evo)
2 cipolle tritate
1 foglia di alloro
1 spicchio di aglio
olio per friggere
parmigiano grattugiato
farina

Per la besciamella:

1 tazza di farina (poco più di metà tazza)
2 tazze di latte
1 tazza di olio (poco più di metà tazza ed olio evo)
2 uova (di quelle piccole)
1 tazza di formaggio grattugiato tipo kefalotyri o parmigiano
sale
pepe
noce moscata

Lavate e tagliate le melanzane a fette, mettetele in un colino e spolveratele con del sale grosso. Lasciatele così per circa un'ora, devono perderee l'acqua ed eliminare l'amaro.

Scaldate l'olio e soffrigetevi la cipolla e l'aglio. Unite la carne e fatela rosolare bene per alcuni minuti. Aggiungete il pomodoro e l'alloro. Salate e pepate e fate cuocere per circa un'ora.

Sciacquate le melanzane e asciugatele con carta assorbente infarinatele e friggetele in olio ben caldo. Scolatele su carta assorbente.

La besciamella: Scaldate il latte senza farlo bollire. Scaldate l'olio e unitevi la farina mescolando molto bene. Unite il latte caldo mescolando di continuo con la frusta. Aggiungete anche le uova, precedentemente sbattute, sale, pepe e una spolvetata di noce moscata grattugiata. Mescolate continuamente per 5 minuti. Poi aggiungete il formaggio grattugiato sempre continuando a mescolare, lasciate cuocere per altri 2 minuti e poi togliete dal fuoco.

Prendete una pirofila e fate uno strato di melanzane (se volete salatele e pepatele) poi uno con la carne macinata, continuando sempre con questo ordine, alla fine coprite con uno strato bello spesso di besciamella. Spolverate con del parmigiano grattugiato e infornate nel forno bello caldo (io a 200°) per circa 20/25 minuti.

mussaka

mercoledì 27 ottobre 2010

Passato di cavolo nero con cannellini

Le basse temperature il vento freddo di ieri mi hanno fatto venir voglia di una zuppa calda, dai sapori invernali che "ti rimette al mondo" già dal primo assaggio.
Se dico cavolo nero dico anche fagioli, è un'accoppiata che raramente tendo ad abbandonare (per esempio qui, qui e qui), è l'unico tipo di cavolo cui non resisto, l'ho già comprato diverse volte (in questo farmer market che consiglio a chi è della zona di Prato) anche se mia nonna non sarebbe stata molto d'accordo, ricordo che diceva sempre che per usare il cavolo nero "bisogna aspettare la prima brinata".

passato di cavolo nero con fagioli

Per una porzione:

200 gr di cavolo nero
1 spicchio di aglio
4 cucchiai di fagioli cannellini precedentemente cotti
sale
pepe
olio evo

Lavate il cavolo, tagliate le foglie a pezzetti e metteteli in un pentola con 500/600 ml di acqua e l'aglio.

Fate cuocere con il coperchio per circa 15 minuti, il cavolo si deve ammorbidire.

Frullatelo con il minipimer e rimettete sul fuoco per far ritirare un po' (io volevo una crema bella densa, se preferite qualcosa di più liquido lasciatelo stare com'è o aggiungete qualche cucchiaio di acqua).

Salate.

Impiattate e aggiungete alla crema di cavolo i fagioli (caldi), spolverate con il pepe e condite con un cucchiaio di olio evo.

giovedì 21 ottobre 2010

Sugoli con succo di uva fragola

Avete mai sentito parlare dei sugoli? Io no prima di oggi, finchè non sono capita qua da Tuki, cercando qualcosa per utilizzare l'uva fragola.
Ho letto che sono dei budini fatti col mosto di uva, tipici nel periodo della vendemmia, in Emilia e in Veneto.
Questo che vi propongo non è fatto con il mosto, ma con del succo di uva fragola, quindi, credo, che non si possa considerare un sugoli a tutti gli effetti.

"Finto sugoli" di uva fragola

250 ml si succo di uva fragola
1 cucchiaio di zucchero (la mia uva era particolarmente aspra, ma Tuki consiglia di utilizzarne di meno)
1 cucchiaio di farina

Mescolate lo zucchero con il succo di uva, unite la farina e mescolate bene e portate a bollore, mescolando in continuazione.

Ci vorranno circa 10 minuti perchè il succo si addensi.

Versate nei bicchierini (o stampini) e fate raffreddare in frigo.

martedì 19 ottobre 2010

Ciambelline al succo di uva fragola

L'uva fragola dell'orto della mamma non è mai stata aspra come questo anno, anche i grappoli più maturi (che per quanto sono maturi tendono a sciuparsi) non fanno eccezione. Ne ho centrifugata un po' con l'intenzione di bermi il succo poi...
Avete presente le ciambelline al vino? Bene, provate a farle con il succo di uva fragola...

ciambelline al succo di uva fragola

500 gr di farina
150 ml di succo di uva fragola centrifugato (se non avete la centrifuga leggete qua)
100 ml di olio evo delicato o di semi
150 gr di zucchero, più altro per la copertura
1 cucchiano di semi di anice (facoltativi)
1 cucchiano di lievito per dolci

Mescolate lo zucchero con l'olio, poi unte il succo di uva fragola e continuate a mescolare.

Aggiungete la farina e il lievito setacciati, impastate, se volete dividete l'impasto in due parti e a una aggiungete i semi di anice.

Fate riposare l'impasto in frigo per mezzora.

Staccate dei pezzetti di impasto, fate dei bastoncini e chiudeteli a ciambella, passateli nello zucchero e disponeteli in una teglia rivestita di carta forno.

Infornate a 180° finchè le ciambelline non prendono colore (circa 15-20 minuti).

uva fragola


lunedì 18 ottobre 2010

La piccola "pasticcera" in rosa

Oggi gran parte della blogsfera si tingerà di rosa per sostenere La Campagna del Nastro Rosa per la prevenzione del tumore al seno.

La Campagna del Nastro Rosa si pone l'obiettivo di sensibilizzare e informare noi donne sull’importanza vitale della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori al seno (è il primo tumore femminile per numero di casi).

Nel mese di ottobre nei Punti Prevenzione LILT, la maggior parte dei quali all’interno delle Sezioni della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, si potranno effettuare delle visite senologiche.

Clicca qua e cerca l'ambulatorio più vicino a casa tua :-)

la piccola pasticcera in rosa

Per accompagnare l'iniziativa di oggi volevo qualcosa di speciale e di rosa ovviamente. Nei giorni scorsi avevo preparato qualcosa, ma non mi aveva convinto fino in fondo.

Allora ho pensato a LEI (che adora il rosa in tutte le sue sfumature), alla mia PICCOLA PASTICCERA IN ROSA, a casa "in malattia" e messa "di buzzo buono" a pasticciare per questa causa.

Io ho solo sciolto il cioccolato a bagno maria, fuso il burro, infornato e tolto dal forno, per il resto ha fatto tutto LEI, dalla preparazione degli impasti alla preparazione delle glasse.

I biscotti sono semplici frolle con ghiaccia reale colorata di rosa.
La torta è questa usando, qui, per la copertura cioccolato bianco e colorante alimentare rosa.


venerdì 15 ottobre 2010

Mele cotogne meringate

Ecco un'altra idea per usare le mele cotogne (per non fare sempre la "solita" cotognata), questa volta un dolcino caratterizzato da un meringa alla cannella...
mele cotogne meringate alla cannella

550 gr di mele cotogne già private degli scarti
200 ml di spumante dolce
5/6 cucchai di zucchero

3 albumi
100 gr di zucchero a velo
1 pizico di sale
1 pizzico di cannella

Cuocete le mele tagliate a pezzettini con lo zuchero e lo spumante. Si devono ammorbidire un po'.

Montate gli albumi con il sale, il pizzico di cannella e quando inizieranno a gonfiarsi unite gradualmente lo zucchero, lavorate a lungo fino ad ottenere una consistenza lucida e compatta.

Mettete le mele cotogne cotte in delle pirofiline monoporzione cospargere con la meringa (usate una sacca da pasticcere o come ho fatto io con un cucchiaio) e infornate a 100° per circa un'ora. La meringa sarà bella croccante fuori e più morbida dove tocca le mele.


mercoledì 13 ottobre 2010

Ravioli di castagne con sugo di gallinacci (finferli)

L'autunno è proprio arrivato, non solo sul calendario o per il tempo che cambia, per me l'autunno arriva quando i suoceri iniziano a mandarmi un po' dei funghi e delle castagne che raccolgono.

Funghi e castagne! Questa volta ho voluto gustarli insieme in un unico piatto: sono un binomio perfetto.

ravioli alle castagne con sugo di gallinacci

Per tre persone:

Per la sfoglia:
200 gr di farina
2 uova

Per il ripieno:
280 gr di castagne
110 gr di ricotta
2 cucchiai di parmigiano
sale
pepe

Per il sugo:
350 gr di gallinacci (io avevo solo questi, ma secondo me 500 gr sono l'ideale)
1 spicchio di aglio
olio evo

Preparate l'impasto per la sfoglia con le uova e la farina. Lasciatela riposare per almeno mezzora.

Lessate le castagne insieme a due foglie di alloro.

Sbucciate le castagne (occhio a non bruciarvi le dita...), passatele al passaverdura o nel mixer. Unite la ricotta, il parmigiano, il sale e il pepe. Mescolate bene il composto.

Preparate i ravioli stendendo l'impasto in due sfoglie, distribuendo sopra una di esse il ripieno a mucchiettini ben separati l'uno dall'altro, e coprendo con l'altra sfoglia. Schiacciate con le dita intorno ai mucchiettini sigillando i due fogli di sfoglia. Usate un tagliapasta per ritagliare i ravioli. (Io mi sono aiutata con una raviolatrice.)

Pulite i funghi e tagliateli a pezzettini. Fate soffriggere lo spicchio di aglio in un po' di olio evo, aggiungete i funghi, salate e pepate e portate a cottura.

Nel frattenpo fate cuocere i ravioli e serviteli con il sugo di funghi.


lunedì 11 ottobre 2010

Filetto di maiale con mele cotogne

Questo anno raccolto disastroso per quanto riguarda le mele cotogne. Molte sono cascate durante l'estate, molte prima di maturare e molte di quelle rimaste erano "abitate" dal baco Gigio...
Con le poche mele, sane, che sono riuscita a raccogliere dall'albero della vicina ho preparato questo:

filetto di maiale con le mele cotogne

1 filetto di maiale di circa 500 gr
3 mele cotogne
olio evo
mezzo bicchiere di vino bianco
sale
pepe

Salate e pepate il filetto di maiale. Mettetelo in un teglia con dell'olio evo e unite le mele cotogne, lavate e tagliate a fette.

Infornate a 250° per 5 minuti. Dopo irrorate la carne con il vino e infornate a 180° per circa 30 minuti.

Se volete potete frullare metà delle mele cotogne cotte, con metà del fondo di cottura, in modo da accompagnare la carne con le mele rimaste e con questa salsa... io ho aggiunto anche un pizzico di cannella in polvere.

mercoledì 6 ottobre 2010

Chicchi di uva con caprino e semini

Questa è l'ennesima ricetta che copio dalla rivista "La cucina del corriere della sera" per la precissione dal numero di settembre

Una non ricetta, un assemblaggio di ingredienti che richiede una certa pazienza (per evitare di buttare via tutto. Oh se l'ho pensato!) nello sbucciare i chicchi di uva senza romperli e nel rivestirli col caprino . Però merita provare...

uva e caprino

16 anici di uva (io con quella dose di caprino ne ho rivestiti solo 12)
80 gr di caprino fresco
semi di sesamo
semi di papavero

Tostate in una padellino antiaderente, senza aggiungere grassi, i semi di sesamo.

Sbucciate i chicchi di uva.

Spalmate il formaggio su un pezzo di carta da forno, fate uno strato alto circa 4 mm. Staccatene una porzione per rivestire un chicco di uva. Fate così per tutti i chicchi di uva.

Passate le palline nei semi di sesamo o in quelli di papavero.

lunedì 4 ottobre 2010

Crostata con ricotta e fichi

Che mandorle e fichi stanno bene insieme ve l'ho già detto qua ...

Oggi vi lascio un guscio di frolla alle mandorle che racchiude una crema di ricotta (non eccessivamente dolce, ma se credete potete aumentare lo zucchero) arricchita da dei succulenti fichi...


crostata di ricotta e fichi

Ho usato uno stampo per crostata rettangolare di 11 per 35 cm.

Per la frolla

150 gr di farina
50 gr di farina di mandorle
80 gr si zucchero
100 gr di burro
2 tuorli

Per il ripieno:

350 gr di ricotta
2 uova
70 gr di zucchero (con questa quantità di zucchero non viene fuori una crema dolcissima)
1 cucchiano di estratto di vaniglia
6 fichi

Lavorate gli ingredienti per la base e stendete la frolla in una teglia imburrata poi fatela riposare per un'ora in frigorifero.

Preparate la crema montando la ricotta e lo zucchero con le fruste, aggiungete le uova e l'estratto di vaniglia, mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo.

Riempite il guscio di frolla con la crema.

Dividete i fichi, lavati, in due e sistemateli sulla crema di ricotta con la parte tagliata rivolta verso l'alto.

Infornate a 180° per 35/40 minuti.

crostata di ricotta e fichi

venerdì 1 ottobre 2010

Carpaccio di porcini

Questa più che una ricetta è un assemblaggio di ingredienti, che devono essere di primissima qualità: ci vogliono porcini piccoli, freschissimi e sodi, giusto quelli che mi ha consigliato il mio ortolano di fiducia.

carpaccio di porcini

Il procedimento è semplicissimo: pulite i porcini e tagliateli a fettine sottilissime (io ho usato la mandolina), aggiungete del parmigiano tagliato altrettanto sottilmente e condite con olio evo, sale, e un pizzico di pepe. Questa volta su consiglio dell'ortolano ho aggiunto anche qualche foglia di valeriana.

Mi dispiace niente dosi degli ingredienti, con questa preparazione vado sempre ad occhio.

Altre ricette con i porcini:



mercoledì 29 settembre 2010

Bamies o okra al pomodoro

okra o bamies

Vi siete mai imbattuti in questo bamias o okra?
A me è capitato una decina di anni fa in Grecia: leggendo il menu di un ristorante chiedo che cosa siano i bamias il cameriere mi risponde fagiolini. Bene, stanca dei soliti pomodori , cetrioli e peperoni ordino un piatto di bamias... quando mi arriva il piatto, presa dallo sconforto e con le lacrime agli occhi, le uniche parole che mi escono dalla bocca (dimenticando qualsiasi nozione di inglese) sono:" no pepper! fagiolini!"

cameriere: fagiolini
io: no! pepper
camiere: assaggia
io: no
cameriere: assaggia
io: noooo
cameriere: annusa
io: mmm
cameriere: ora assaggia

Ecco quei cosi che dall'aspetto mi ricordavano dei peperoncini hanno invece un sapore delicato che può ricordare lontanamete i fagiolini.

Non so se ora riuscirete a trovare i bamies, perchè qua in Italia vengono coltivati solo in estate e prima di questa estate non li avevo mai visti.

La ricetta è tratta (e leggermente modificata) dal mio libro di cucina greca.

okra o bamies

bamies 400 gr (evitate quelli troppo grossi perchè sono filamentosi)
3 pomodori maturi
1 cipolla
olio evo
sale
pepe
prezzemolo


Per evitare che durante la cottura i bamies rilascino del liquido vischioso teneteli per 2/3 ore in ammollo con acqua e una tazza di aceto.

Scolateli e sciacquatele bene.

Tritate la cipolla e fatela appassire in un po' di olio evo. Unite le bamies e mescolate per 5 minuti. Aggiungete i pomodori tagliati a dadini e un po' di acqua (io circa un bicchiere e mezzo), sale e pepe.
Lasciate cuocere a fuoco basso per circa un'ora e mezza, se necessario aggiungete altra acqua.




lunedì 27 settembre 2010

Insalata di polpo e patate con salicornia (asparagi di mare)

Se avete la fortuna di trovare ancora la salicornia in pescheria (qua sono giorni che non la trovo più), aggiungetela alla classica insalata di polpo e patate (oltre che ai primi di pesce) e non ve ne pentirete.

insalata di polpo e patate con salicornia (asparagi di mare)

1 polpo da 1 kg circa
3 o 4 patate medie
200 gr di salicornia
1 spicchio di aglio
sale
pepe
olio evo

Lavate bene il polpo e mettetelo a bollire in una pentola per circa 40 minuti. Lasciatelo intiepidire nell'acqua di cottura.

Lessate le patate.

In una padella soffriggete l'aglio in un po di olio evo, aggiungete la salicornia, lavata, e fatela "appassire" per circa 10/15 minuti.

Tagliate il polpo a pezzetti, unite le patate a pezzetti e la salicornia. Condite con olio evo, sale e pepe.



Per altre idee con la salicornia andate da Alex: qua, qua e qua.

mercoledì 22 settembre 2010

Salutiamo l'estate: peperoni e patate al forno con olive

Sono quasi convinta: questa ricetta l'ho sognata. Ho sognato di averla letta su una qualche rivista e sono (quasi) convinta che sia stato un sogno perchè la rivista in questione io non riesco proprio a trovarla e non ricordo neanche quale sia... e non ricordando la rivista non so neanche se ho riportato in modo corretto ingredienti e dosi :-) ricordavo solo che c'erano peperoni verdi, patate olive e feta...

Sogni a parte, è venuto fuori un piatto veramente saporito anche grazie all'uso del casu ammurgiau, che credo sia una versione stagionata del casu agerru (o axerru) sardo, che assomiglia alla feta anche se più salato, con cui potete tranquillamente sostituirlo (infatti nella versione sognata/letta si parlava della feta)

Per chiarire la cosa sul casu ammurgiau chiedo aiuto ai sardi che passano di qua :-)

teglia di peperoni e patate con olive


2 peperoni
1 cipolla
300 gr di patate
3 cucchia di olive kalamata
casu ammurgiau o feta
sale
pepe
origano

Lessate le patate e scolatele ancora un po' "durette".
Lavate e tagliate i peperoni a fette e disponeteli in una pirofila, unite le patate tagliate a spicchi e la cipolla tagliata ad anelli. Aggiungete le olive, qulache pezzo di formaggio, sale, pepe, origano e irrorate con dell'olio evo.
Infornate per circa un'ora a 180°.

lunedì 20 settembre 2010

Muffin con farina di mandorle e fichi

Ultima ricetta con i fichi per questo anno, forse...

Quando i fichi incontrano le mandorle è un'esplosione di bontà, provate.


muffin con farina di mandorle e fichi

180 gr di farina
70 gr di farina di mandorle
2 uova
120 gr di zucchero
150 gr di yogurt bianco
50 gr di burro
mezza bustina di lievito
4 cucchiai di latte
1 fico per ogni muffin

Mescolate le farine con lo zucchero e il lievito. In un’altra ciotola, sbattete le uova con il latte, il burro fuso e lo yogurt. Versate tutto il composto liquido su quello secco e mescolate velocemente. Riempite gli stampi da muffin per 3/4. Su ogni muffin un fico tagliato in 4, ma con gli spicchi uniti alla base, pressatelo un po' e infornate a 180° per circa 20 minuti.


La foto non rende giustizia alla bontà di questi dolcetti.

giovedì 16 settembre 2010

Ancora fichi... ancora la crema di fichi e ricotta, ma con la pasta

Lo so rischio di diventare noiosa e monotematica... è il quarto post consecutivo con i fichi che vi rifilo (e non sarà l'ultimo...). Vi voglio solo dare un'idea in più per utilizzare la cremina del precedente post.

Non vi voglio spaventare, ma domani dovrei andare a cogliere i fichi degli alberi della vicina... farò solo marmellate (... forse...)


pasta con crema di ricotta e fichi e salame


Preparate la crema frullando sei fichi sbucciati con 200 gr di ricotta, unite 3 cucchiai di pecorino sardo grattugiato, sale e pepe.

Prendete 80 gr di fette di salame (io quello toscano) tagliatele a pezzettini e fatele cuocere per qualche minuto in un padellino antiaderente e senza l'aggiunta di grassi. Scolatelo su carta assorbente.

Cuocete 240 gr di pasta (io malloreddus), scolatela e unitela alla crema di ricotta e fichi. Impiattate e cospargete col salame.