mercoledì 31 marzo 2010

Pasta con carciofi e farina di nocciole

Scusate se vi si aggiorna il blogroll.. sto programmando dei post, ma vengono pubblicati ora...

Questo primo non era nato con l'idea di pubblicarlo sul blog, doveva essere solo una semplicissima pasta ai carciofi, ma alla fine mi si è accesa la lampadina: se la farina di nocciole sta bene col topinabur, sta bene anche col carciofo... provare per credere!
Dato che in un primo momento la ricetta non doveva finire sul blog, non ho preso nota con precisione degli ingredienti...

pasta ai carciofi con farina di nocciole

2 o 3 carciofi
1 cipolla media
olio evo
2 cucchiai abbondanti di farina di nocciole (vanno bene anche delle nocciole tritate)
pasta corta per due persone (fatto ad occhio)

Lavate i carciofi. Eliminate il gambo, i petali esterni e la parte superiore dei petali, quella più dura dove ci sono le spine. Tagliate finemente la cipolla e fatela rosolare in un po' di olio evo. Unite i carciofi tagliati a fettine sottili. Portate a cottura e alla fine aggiungete la farina di nocciole, mescolate bene per un minuto, aggiungete la pasta e mescolate ancora. Servite.

martedì 30 marzo 2010

Bicchierini con feta e pomodoro fresco passato

I pomodori ancora non sono di stagione, lo so, ma avevo voglia di qualcosa di fortemente estivo. Sono riuscita a trovare dal mio ortolano dei pomodorini vermante buoni, ma pagati come fossero diamanti...

bicchierini con feta e salsa di pomodoro

100 gr feta
olio evo
origano
olive
15 pomodorini
basilico
sale


Marinate, per almeno 3 ore, la feta con l'origano e l'olio evo. Preparate un salsa di pomodoro a crudo. Tagliate i pomodori a pezzettini, metteteli nel bicchiere del frullatore con qualche fogliolina di basilico, sale, olio e frullate. Disponete la feta nei bicchierini, aggiungente qualche oliva e unite la salsa di pomodoro. Servite.

bicchierini con feta e salsa di pomodoro

sabato 27 marzo 2010

Mezzelune di farina di castagne ripiene di carciofi

L'unica cosa che fino ad ora ho fatto con la farina di castagne sono le tagliatelle. Un'amica mi ha detto di averle mangiate condite con ricotta e carciofi, da qui mi è venuta l'idea di usare il "condimento" come ripieno di queste mezzelune.

mezzelune di farina di castagne con carciofi

Per la sfoglia:
80 gr di farina di castagne
120 gr di farina
2 uova

Per il ripieno
300 gr di carciofi già puliti
100 gr di ricotta
45 gr di parmigiano grattugiuto
sale
pepe

Burro e parmigiano per condire.

Preparate la sfoglia e fatela riposare per almeno 30 minuti.
Lessate i carciofi. Scolateli e frullateli con la ricotta e il parmigiano grattugiato. Aggiustate di sale e pepe.
Tirate sottilmente sfoglia e con un coppapasta ricavate dei cerchi. Mettete il ripieno ai carciofi sui dischi di sfolgia e chiudetele a mezzaluna.
Cuocete le mezzelune e servitele con del burro fuso e del parmigiano.

giovedì 25 marzo 2010

Pan di ramerino

Questi sono dei panini dolci tipici del periodo pasquale qua in Toscana.

La ricetta è tratta da "Cucina Toscana, Ricette, consigli tradizioni, curiosità Vol. 2" di Paolo Petroni.
Vi riporto anche quello che scrive Petroni su questi panini.

pan di ramerino

"Il pandiramerino è un'antica ricetta fiorentina tipica del giovedì santo.
Un tempo i pandiramenrini erano offerti con il grido "coll'olio" dai venditori ambulanti alle donne che andavano in chiesa.
Il pandiramenrino era una specie di benedizione se non altro per la forma a croce dei tagli, che, se pur fatti per ottenere una miglior lievitatura, davano al dolce panino un'aspetto religioso.


Pasta di pane: gr 500 (già lievitata)*
Zibibbo gr 120
Rosmarino
2 cucchiai di zucchero
Olio d'oliva (io ho usato l'evo)

In un tegamino scaldate 6 cucchiai d'olio con delle foglioline di rosmarino.
Quando l'olio si sarà insaporito senza friggere, eliminate le foglioline di rosmarino.
lavorate la pasta di pane con l'olio al rosmarino, delle foglioline di rosmarino fresco, lo zucchero e lo zibibbo non ammollato.
Dividete l'impasto in 6 pagnottelle e mettetele sulla placca del forno infarnata.
Incidete la superficie con due tagli verticali e due tagli orizzontali (tipo graticola) e fate riposare circa mezzora.
Spennellate la superficie con dell'olio e fate cuocere in forno caldo per circa mezz'ora."

*Per la pasta di pane ho usato:
350 gr di farina
150 ml di acqua tiepida
15 gr di lievito di birra

Ho sciolto il lievito nell'acqua e ho fatto l'impasto con la farina. L'ho fatto lievitare per un'ora e mezzo (deve raddoppiare).

Se volete una volta cotti potete spennellarli con uno sciroppo fatto con 3 cucchiai di acqua e 1,5 di zucchero.

pan di ramerino

martedì 23 marzo 2010

???? con crumble di colomba

Dopo aver visto il contest di Babs e di Genny, mi sono messa in testa che il mio contributo doveva essere un crumble di colomba. Bene, con cosa accompagnarlo? Le uniche cose presenti in frigo erano una confezione di panna e dello yogurt greco. Ne è venuta fuori una crema (???) "arrangiata", super calorica, se si considera la quantità di panna, che a noi è piaciuta.

???? con crumble di colomba

250 di panna fresca
170 gr di yogurt greco
110 di zucchero
3 uova (piccole)
200 gr di lamponi

colomba

Montate lo zucchero con le uova. Unite lo yogurt e mescolate bene. Montate la panna e aggiungetela alle uova e allo yogurt. Dividete il composto negli stampini monoporzione, distribuite in ogni stampino una parte dei lamponi e coprite con la colomba tagliata a dadini. Infornate per una mezzoretta a 160°/170° (regolatevi in base al vostro forno). Se vi sembra che la colomba scurisca troppo coprite gli stampini con della stagnola.


Partecipo al contest Chi accompagna la Colomba di Babs + Genny + Dario Loison




lunedì 22 marzo 2010

Marmellata al profumo di violette

Lo scorso anno, dopo l'ennesima ciofeca prodotta con le violette, mi ero fatta una promessa: lasciarle in giardino a far bella mostra di sè. Invece non ho resistito alla tentazione di provare anche quest'anno qualcosa, una marmellata e devo dire per la prima volta sono soddisfatta di quello che sono riuscita a fare con questi fiorellini. Cercando in rete l'unica cosa che ho trovato (riproposta in molti siti) è una marmellata o gelatina che a mio avviso deve essere dolcissima vista la gran quantità di zucchero. Ho pensato allora di "profumare" una marmellata di mele, che può essere definita anche marmellata di violette dato che l'aroma di queste ultime copre totalmente il sapore delle mele.

Armatevi di tanta pazienza, per prima cosa per raccogliere le violette ( il tappeto viola che c'era nel mio giardino non esiste praticamente più....) se avete mal dischiena ve lo sconsiglio, io ho "sfruttato" anche l'aiuto dei miei bambini con la scusa di "oggi giochiamo a raccogliere i fiorellini"... ma le lamentele sono arrivate dopo pochi minuti. Poi prendete un pomeriggio di ferie per togliere tutte le parti verdi attaccate a petali... a questo punto siete pronti per preparare la marmellata...

marmellata al profumo di violette

500 gr di mele già sbucciate
40 gr di violette (solo i petali)
1 limone piccolo
270 gr di zucchero

Lavate molto delicatamente le violette. In una pentola mettete lo zucchero, il succo del limone e le mele tagliate a pezzettini. Metette sul fuoco, fate sciogliere lo zucchero e unite le violette. Quando le mele saranno diventate morbide, togliete la pentola dal fuoco e passate il tutto al passaverdure o col minipimer. Rimettete sul fuoco e fate bollire finchè la marmellata non avrà raggiunto la giusta consistenza. Prendete dei barattoli di vetro, già sterilizzati, versateci la marmellata ancora caldissima e chiudeteli. A questo punto potete far raffreddare i barattoli a testa in giù o potete sterilizzarli di nuovo (come faccio io) in una pentola piena di acqua facendoli bollire per 40 minuti.

mercoledì 17 marzo 2010

Spaghetti al matt con crema di porri e peperone crusco

Subito dopo il Taste ho iniziato a pensare come poter provare gli spaghetti delle Selezioni Monograno Valentino Felicetti per la precisione quelli al Matt. Vista l'abbondanza di porri in casa ho optato per questo ingrediente, cuocendolo come faceva mia nonna nel latte e riducendolo in crema. Cotto così il porro risulta molto delicato e a questa delicatezza ho voluto associare un sapore più forte quello del peperone crusco, che ha dato anche quel tocco di croccantezza al piatto. Non vi preoccupate, se non avete o non vi piacciono i peperoni cruschi, la crema è ottima anche da sola.

pSpaghetti al matt con crema di porri e peperone crusco

Per una porzione:
80 gr di spaghetti
160 gr di porro
150 gr di latte
1 cucchiaio di olio evo
qualche pezzetto di peperone crusco
sale
pepe

Lavate il porro e tagliatelo a rondelle sottili. Fatelo appassire nell'olio. Unite il latte, salate e pepate e lasciate cuocere a fuoco basso, col coperchio, per una ventina di minuti. (Se si dovesse asciugare aggiungete un po di latte). Frullate il tutto e, se necessario, mettetelo di nuovo sul fuoco per farlo ritirare un po'. Unite gli spaghetti mescolate bene, impiattate e cospargete con dei pezzetti di peperone crusco tritato grossolanamente, non esagerate altrimenti rischiate che il peperone copra del tutto il sapore del porro.

Spaghetti al matt con crema di porri e peperone crusco

martedì 16 marzo 2010

TASTE a Firenze

taste

Sabato pomeriggio un gruppo di foodblogger, 5 per la precisione: io, Aurelia, Carolina, Juls e Marble, ha preso d’assalto Taste a Firenze. Armate di macchina fotografica e di borsoni da riempire di ogni cosa, abbiamo raccolto informazioni su tutti i prodotti esposti, ma non ci siamo fermate a questo, no, abbiamo anche assaggiato tutto quello che gli espositori proponevano, passando felici e contente(come bambini davnti a un giocattolo nuovo o davanti a un pezzo di cioccolata), e con la bocca perennemente piena, da uno stend all’altro.

Se siete curiosi di sapere cosa abbiamo visto l’elenco completo degli espositori lo trovate qua.

Però qualcuno in particolare ve lo voglio segnalare:

La Compania del Montale che produce un ottimo aceto balsamico di Modena. Abiamo fatto una degustazione di tutti i tipi di aceto balsamico di Modena I.G.P. invecchiato oltre 3 anni in botti di legno e dell’aceto tradizionale di Modena D.O.P.: l’affinato invecchiato per almeno 12 anni e l’extravecchio invecchiato per almeno 25 anni, questo ultimo è eccezionale, il mio preferito.

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I Pasticceri Filippi che mi hanno conquistata con la loro colomba all'olio extra vergine di oliva e priva di ingredienti derivati dal latte; finchè non si assaggia non si può credere che questo dolce sia così sia delicato, soffice e leggero. Sono prodotti a lievitazione naturale, con ingredienti freschi e naturali, per citarne qualcuno: mandorle pugliesi, arance calabresi, vaniglia naturale del Madagascar. Meritano di essere assaggiati.

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Le Saittole un 'azienda agricola pugliese, della provincia di Lecce che produce dell’ottimo olio extravergine d’oliva. Grazie ad Elena ho scoperto che l’azienda commercializza diverse varietà di olio: l’extravergine, il DOP di Terra d’Otranto e il Leccino (sempre un olio extravergine d’oliva) un olio pregiato monovarietale. Ma non finisce qui perché vengono prodotte anche delle fantastiche olive da tavola (e credetemi le ho assaggiate) per non parlare dei lampascioni e di altri buonissimi prodotti.

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L'azienda Friul Trota che fra i tanti prodotti propone "la regina di San Daniele" una trota affummicata a freddo cioè con una temperatura inferiore ai 27 °C, il “Fil di fumo” la trota affummicata a caldo con temperature intorno ai 70/80°, le uova di trota e tante altre prelibatezze. Tutto viene fatto in modo artigianale, con metodi di lavorazione tradizionali, con attenzione ai metodi di trasformazione dei prodotti senza fare uso di conservanti e coloranti.

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Le selezioni Monograno Valentino Felicetti: un’azienda che produce pasta. I loro prodotti sono eccezionali, ottenuti da un’unica varietà di cereale: farro, kamut o matt (l'ho provato e devo dire che mi ha sorpreso l’ottima tenuta alla cottura). Un’azienda questa che per la coltivazione dei cereali utilizza il metodo dell’agricoltura biologica garantendoci così un’alimentazione più sana.

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Altri prodotti, secondo me, da segnalare sono le confetture de Le Tamerici, la pasta di semolato del Pastificio Artigianale Fabbri, i confetti e le confetture Oleum.

Mi fermo qui con le chiacchere e vi lascio alla visione delle altre foto

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venerdì 12 marzo 2010

Insalata di finocchi con succo di arancia e semi di senape

Ecco un' insalata all'insegna della leggerezza e dai sapori invernali. Un classico, l'insalata di finocchi e arance, rivisitato da Donna Hay, la ricetta la trovate su questo libro. Come ho già detto è un'insalta leggera che piò diventare ancora più leggere eliminando l'olio, il gusto non ne risente.

insalta di finocchi al succo di arancia e semi di senape

Eccovi la mia versione:

1 finocchio
30 ml di succo di arance rosse (per una nota di colore in più)
2 cucchiani di olio evo
1 cucchiaino di semi di senape
2/3 cucchiaini di prezzemolo tritato
sale

Lavate il finocchio e tagliatelo a fettine molto sottili. Spremete le arance e mescolate il succo, 30 ml, con l'olio, il prezzemolo, i semi di senape, il prezzemolo e il sale. Disponete le fettine di finocchio su un piatto e irrorate con il condimento.

mercoledì 10 marzo 2010

Per un inverno che non vuol finire: cannelloni di verza

Freddo, freddo, freddo. Vento, vento, vento. Vento freddo, vento freddo, vento freddo. Sono queste le caratteristiche di questi ultimi giorni. Avevo inziato a pensare a produrre piatti che in qualche modo preparassero alla primavera e al caldo dell'estate, ma in questi giorni ho fatto marcia indietro. Volevo preparare gli involtini di verza della mamma, ma in frigo c'erano da smaltire due salsicce e del macinato di maiale... giusto per appensantire un po' il piatto ,che però ne ha guadagnato in sapore...

cannelloni di verza

Per il ripieno
500 gr di patate lesse
180 di verza
2 salsicce
200 gr di macinato di maiale
1 cipolla
2 cucchiai di olio evo
sale
pepe
un pizzico di noce moscata

Foglie di verza (ne ho usate 12, ma avevo una verza piccola, regolatevi in base alla grandezza delle foglie della verza che avete)
Parmigiano

Lesate le patate. Sbollentate le fogglie di verza in acqua bollente. Scolatele. Fate soffriggere la cipolla tritata nell'olio evo. Aggiungete il macinato e le salsicce sbriciolate e fatele rosolare. Unite i 180 gr di verza tritata grossolanamente. Fate cuocere a fuoco basso e con il coperchio fino a che la verza non sarà tenera. Schiacciate le patate e unitele alla carne e alla verza, aggiustate di sale e di pepe, unite la noce moscata e fate insaporire il tutto. Prendete le foglie di verza, mettete un po' del ripieno al centro di ogni foglia, date la forma del cannellone e fermate con uno stecchino di legno. Mettete i cannelloni in una pirofila unta con un po' di olio e cospargeteli con un po' parmigiano gr. Infornate a 170° per una ventina di minuti, (regolatevi secondo il vostro forno) e servite caldi.

cannelloni di verza

martedì 9 marzo 2010

Limoni confit

limoni confit

Avete dei limoni bio? Ecco questa è la ricetta che fa per voi: limoni sotto sale o limoni confit. Sono tipici della cucina marocchina dove vengono utilizzati per aromatizzare piatti a base di cous cous e di carne. Ho visto in giro per la rete numerose versioni di questi limoni questa e questa sono quelle che ho seguito io, ma potrete trovarne anche delle versioni al miele qui, e in salamoia qui.

La preparazione è semplicissima: lavate bene i limoni, incideteli in 4 spicchi riempiendo gli spazi fra uno spicchio e l'altro di sale grosso, sistemateli dentro a dei barattoli sterilizzati e riempite gli spazi vuoti con il sale grosso e delle spezie, in questo caso alloro e pepe nero, comprimeteli un po' e chiudete. Potete anche tagliarli a fette, in questo caso, nel barattolo, fra una fetta e l'altra mettete del sale grosso. Ci vuole circa un mese per averli pronti.

E' la prima volta che li faccio vi aggiornerò sul risultato...


limoni confit

giovedì 4 marzo 2010

Ravioli con farina di nocciole ripieni di topinambur

Ecco una ricetta che mi era entrata in testa e che in un modo o nell'altro dovevo provare... strano perchè a me i cardi non piacciono proprio per niente... ma questa ricetta mi aveva attratto e non poco. Leggendo l'ultima riga, Virginia suggerisce la possibilità di sostiruire i cardi con carciofi o topinambur: superato "l'ostascolo" cardo questa ricetta è mia.
Sostituendo qui, sostuendo là della ricetta di Virginia è rimasto poco, non solo per aver modificato l'ingrediente del ripieno, ma anche per aver sostituito le nocciole con la farina di nocciole (esperienza, questa, da ripeter anche solo per il profumo che emana la sfoglia...).

ravioli con topinambur e farina di nocciole

Per 2/3 porzioni

Per la sfoglia:
160 gr di farina
40 gr di farina di nocciole
2 uova

Per il ripieno:
250 gr di topinambuor (gia privati degli scarti)
100 di ricotta
45 gr di parmigiano
sale
pepe

Per condire:
burro
parmigiano

Preparate la sfoglia e fatela riposare per almeno 30 minuti.
Lessate i topinambur. Scolateli e frullateli con la ricotta e il parmigiano grattugiato. Aggiustate di sale e pepe.
Tirate sottilmente sfoglia e preparate i ravioli con il ripieno di topinambur.
Cuocete i ravioli e serviteli con del burro fuso e del parmigiano.

Altre ricette col topinambur:


martedì 2 marzo 2010

Pita con feta

Volete un antipasto, o un piatto unico, che sa di estate? Non so a voi, ma a me la feta fa questo effetto: sarà che l'associo quasi esclusivamente alla famosa greek salad, sarà che mi riporta alla mente le lunghe vacanze passate in Grecia anni fa, ma evoca profumi e sapori estivi. E della pita ne vogliamo parlare? E' un pane facilissimo da fare, ideale per essere farcito, (per rimanere in tema Grecia avete presente il gyros pita?) e perchè no, da mangiare accompagnato da qualche salsina.

pita

Per la preparazione della pita ho seguito due ricette: questa, per le dosi degli ingredienti e questa per il modo di lavoro.

per la pita:

7 gr di lievito di birra disidratato (nella ricetta originale 20 gr di quello fresco)
300 ml di acqua tiepida
500 gr di farina
1 cucchiaino di sale

Per il ripieno:

feta
olio evo
origano
olive

Sciogliete il lievito nell'acqua unitelo alla farina e al sale e impastate a mano o con l'impastatrice fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico. Mettete l'impasto in una ciotola unta di olio e fatelao lieviatare, deve raddoppiare.
Riscaldate il forno al massimo, se avete la pietra refrattaria cuocetele là, altrimenti usate una teglia capovolta (io ne ho usata una di quelle tonde da pizza)Dividete l'impasto in piccole palline, (io le ho fatte di circa 40 gr l'una) fatele riposare per 10 minuti. Successivamente stendetele sottilmente con il matterello poi stenderli con il matterello ed infornatele. Appena la pita inizierà a gonfiarsi giratela e fatela cuocere per altri 2 minuti scarsi. Sfornatela; vedrete che la "gobba" si abbasserà, ma la pita, anche se bassa, avrà una tasca da farcire.

Per farcirle ho usato semplicemente della feta, fatta marinare in olio evo e tanto origano per qualche ora, e delle olive. Ma potete sbizzarrirvi come volete.

pita ripiena