lunedì 14 ottobre 2013

Marmellata di mele cotogne

marmallata di mele cotogne

Ricetta presa dal solito librino che ho usato anche per la cotognata  ("Freschezza sotto vetro" di Gianna Montecucco Roglei ... libro del 1974 "fregato" a mamma)

Come ogni anno devo trovare il modo di smaltire questi frutti regalati dalla vicina :-)

Lavate molto bene le mele cotogne tagliatele a pezzettini e mettetele in una pentola coperte di acqua. Cuocetele finchè saranno morbide, a questo punto scolatele e passatele al passaverdura.

Pesate la purea di mele cotogne e aggiungete pari quantità di zucchero (io invece per ogni kg di purea ho usato mezzo kg di zucchero).

Io aggiungo anche il succo di un limone per ogni kg di purea di frutta.

Rimettete tutto sul fuoco e fate andare finchè la marmellata raggiungerà la giusta consistenza (ci vorrà pochissimo tempo perchè questi frutti sono ricchi di pectina).

Prendete dei barattoli di vetro, già sterilizzati, versateci la marmellata ancora caldissima e chiudeteli. A questo punto potete far raffreddare i barattoli a testa in giù o potete sterilizzarli di nuovo (come faccio io) in una pentola piena di acqua facendoli bollire per 30 minuti.

giovedì 23 maggio 2013

Hummus di piselli

Leggo e sento dire spesso che se i bambini vengono coinvolti in cucina nella preparazione dei piatti poi saranno più propensi ad assaggiare quello che "hanno preparato". Forse agli altri succede così, ma non ai miei bimbi... Lo "sfruttamento del lavoro minorile" per sgranare i piselli qua è pratica comune: i bambini si divertono tanto, sono loro che quando li vedono chiedono se mi possono aiutare, i piselli volano da tutte le parti fra le risa dei bambini, ma poi di mangiarli non se parla proprio... non hanno voluto assaggiare nè l'hummus, nè i piselli alla fiorentina (invece io da piccolina ne andavo matta!) nè un risotto che pubblicherò a breve... e non succede così solo per i piselli... sono un po' demoralizzata :-)

hummus di piselli 1 013

500 gr di piselli sgranati
2 cucchiai di tahina 
1 cucchiai di succo di limone
2 cucchiai di olio evo o di acqua di cottura dei piselli (nel secondo caso è più leggere e buona ugualmente)
sale qb
pepe qb

Lessate i piselli e fateli raffreddare.
Scolate i piselli e metteteli nel mixer con gli altri ingredienti e fate frullare finchè si sarà creata una salsina cremosa. (se la salsa è troppo densa aggiungere un po' di acqua di cottura dei piselli)
Altre ricette con i piselli:

lunedì 20 maggio 2013

Piselli alla fiorentina

piselli alla fiorentina 003

450 gr di piselli sgranati
1 spicchio di aglio
olio evo
50 gr diprosciutto crudo o di pancetta  (tagliati fini)
sale
pepe

Mettete l'olio evo in un tegame e fatevi leggermente rosolare l'aglio.
Aggiungete i piselli, copriteli con l'acqua e cuoceteli a fuoco basso.
Aggiustate di sale e di pepe.
Qualche minuto prima di togliere dal fuoco unite la pancetta.

piselli alla fiorentina 007

mercoledì 17 aprile 2013

Riso con gambi di carciofo


Il risotto con i carciofi l'ho sempre visto preparare a casa mia: a volte dalla nonna, spesso dalla mamma e qualche volta anche dal babbo.
Da un po' di tempo a questa parte invece di usare i cuori dei carciofi sfrutto i loro gambi, il risultato non cambia...

Una domanda: ma anche da voi quasi tutti gli ortolani hanno la brutta abitudine di tagliare via il gambo ai carciofi prima di imbustarli? Spesso quando li fermo mi guardano un po' straniti :-)

carciofi

Per due persone:

250 di gambi di carciofo, già privati della parte esterna quella filamentosa
170 di riso
50 gr di cipolla
50 gr di prosciutto crudo tagliato a dadini (o di pancetta)
brodo vegetale qb
olio evo
sale
pepe
parmigiano

risotto con gambi di carciofo

Tritate la cipolla e fatela imbiondire nell'olio evo.
Unite il prosciutto e fate insaporire per qualche minuto.
Aggiungete i gambi di carciofo tagliati a rondelle, fateli cuocere qualche minuti mescolando spesso.
Unite il riso e fatelo tostare, poi portate a cottura aggiungendo, un po' per volta, il brodo caldo.
Aggiustate di sale e di pepe.
A fine cottura cospargete con del parmigiano grattugiato e mescolate bene.


Altre  ricette con i carciofi:

venerdì 5 aprile 2013

Trippa alla fiorentina (?)

Qua si cucinano ancora piatti un po' "invernali"... si decidesse ad arrivare la primavera...

Se questa sia la vera trippa alla fiorentina non lo so, però è quella che si mangia da una vita a casa mia.
Erano almeno due anni che non la preparavo, a differenza del lampredotto che qua viene cucinato molto spesso... 

trippa 022

500 gr di trippa
300 gr di polpa di pomodoro (oppure di pelati o di pomodori freschi)
1 cipolla piccola
olio evo
parmigiano
sale 
pepe

Tagliate la trippa a striscioline.
Fate soffrigere in un po' di olio evo la cipolla tritata finemente.
Unite la trippa e fatela insaporire per una decina di minuti.
Aggiungete la polpa di pomodoro (o i pelati tagliati a pezzettini) e fate cuocere a fuoco lento per circa due ore, se si dovesse seccare versate sulla trippa qualche cucchiaio di acqua.
Aggiustate di sale e pepe e prima di servirla spolveratela con abboandante parmigiano.



Altre ricette con trippa e lampredotto:

martedì 2 aprile 2013

Anatra in umido o pappardelle sull'anatra?

"I miei hanno un'anatra, ti va di farla in umido?"
Dopo aver dato risposta affermativa al marito, mi sono data dell'idiota per circa 10 minuti, se c'è una cosa che odio è pulire e tagliare a pezzi la carne... l'anatra in particolar modo: avete presente quante penne le rimangono attaccate??!!  Ma un grazie va a mia suocera che l'aveva già pulita e tagliata :-)

La ricetta è quella dell'anatra all'aretina di Paolo Petroni del libro Cucina Toscana vol. 2
Io avendo circa 2.2 kg di anatra ho raddoppiato tutto :-)

pappardelle sull'anatra

Anatra circa 1,2 k 
100 gr di pancetta o di prosciutto crudo (io salsiccia)
1 cipolla
1 carota
1 gambo di sedano
1 bicchiere di vino rosso
 olio evo
passata di pomodoro o pomodori pelati 500 gr
sale
pepe

Tritate gli odori e fateli appassire nell'olio evo insieme alla salsiccia sbriciolata (o pancetta o prosciutto).
Unite l'anatra tagliata a pezzetti e fatela rosolare. 
Aggiungete il vino e fatelo evaporare.
Unite il pomodoro, aggiustate di sale e pepe e fate cuocere almeno un'ora e mezza. Se il pomodoro si dovesse seccare troppo aggiungete del brodo o dell'acqua.

Partendo da questa ricetta potete prerarare una buonissima pasta sull'anatra:
se vi avanzano dei pezzetti  di anatra (e qui sono avanzati....) spolpateli e e metteteli di nuovo nel sughetto di pomodoro, poi conditeci la pasta :-)

pappardelle sull'anatra


Altre ricette con l'anatra:





lunedì 25 marzo 2013

Colomba... a lievitazione naturale

La ricetta è questa di Adriano, vi conviene andare a vedere il suo blog per tutti i termini tecnici e i passaggi che possono risultare non chiarissimi.

Usate gli stampi giusti: 2 da 750 gr o 3 da 500gr... io ne ho usati due da 1 kg ( troppo grandi ma quelli avevo in casa) e anche se le colombe sono lievitate tantissimo non erano belle gonfie al centro, solo un problema estetico perchè sapore e lievitazione erano perfetti!

Ah vi ricordate i canditi della precedente ricetta? mi servivano per queste!

colomba lievito madre 1 003

Primo impasto da fare la sera:

110gr di pasta madre matura (precedentemente rinfrescato 3 volte con la stessa farina che userete per la colomba)
355gr farina 00 W 380 – 400
100gr zucchero
90gr burro
1 uovo (medio)
3 tuorli
145gr acqua

Preparazione:

Spezzettate la pasta madre nell'acqua (26°) con un cucchiao di zucchero, avviate l'impastatrice con la foglia e idratate la pasta madre.

Aggiungete l'uovo e quella quantità di farina necessaria per formare l'impasto. Poi unite un tuorlo, una spolverata di zucchero e una di farina, così fino ad esaurimento dei tuorli facendo attenzione a esaurire i tre ingredienti (tuorli, zucchero e farina) contemporaneamente e stando attenti a far incordare l'impasto prima di inserire il tuorlo successivo.
Unite il burro morbido in tre volte e a metà inserimento ribaltate l'impasto.

Ora montate all'impastatrice il gancio e impastate a velocità 1.5 finchè l'impasto non sarà liscio e lucido.
Coprite la ciotola dell'impasto con la pellicola e mettetela in forno con la luce accesa per tutta la notte, (dovrà triplicare)


Emulsione (io l'ho preparata la mattina presto):

30 gr di burro
15 di miele
30 gr di cioccolato bianco
scorza grattugiata di un arancia e un mandarino (io solo arancia)
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
tre cucchiai di liquore all'amaretto (io non lo avevo ho usato del liquore all'arancia)

Sciogliete il burro e il miele con l'estratto di vaniglia e la scorza di arancia. Togliete dal fuoco e unite il cioccolato bianco grattugiato, mescolate bene finchè si scioglie. Aggiungete il liquore e mescolate.

Glassa (l'ho preparata la mattina):

125gr farina di mandorle
 220gr zucchero
120gr albumi
25gr fecola di patate

Mescolate tutti gli ingredienti e mettete in frigorifero.

Secondo impasto (mattina)

impasto precedente
165gr farina 00 W 380 – 400
115gr burro
120gr zucchero semolato
1 uovo (medio)
5 tuorli
30gr acqua
4gr sale

Preparazione:

Mettete il primo impasto nell'impastatrice, montate il gancio e fate andare per qualche secondo, unite l'acqua con un cucchiaio di zuccheroe fate andare a velocità 1,5 per qualche secondo. Aggiungete una manciatina di farina e fate incordare. Unite l'uovo con una manciata di farina e fate legare.

Poi unite un tuorlo, una parte di zucchero e una di farina, così fino ad esaurimento dei tuorli facendo attenzione a esaurire i tre ingredienti (tuorli, zucchero e farina) contemporaneamente e stando attenti  l'impasto riprenda elasticità prima di inserire il tuorlo successivo. Con l'ultimo tuorlo aggiungete il sale.

Unite il burro morbido in tre volte e di tanto in tanto ribaltate l'impasto.

Mescolate l'emulsione e unitela poco alla volta all'impasto.

Fate andare a velocità 2 finchè otterrete il velo.

Unite i canditi e impastate a velocità bassa solo il tempo per distribuirli uniformemente. Io li ho tritati, perchè qua non a tutti piacciono.

Lasciate riposare l'impasto per 30 minuti, poi dividete l'impasto, in 2 o 3 a seconda degli stampi che avete (da 750 gr o da 500 gr), e arrotondate (pirlatura) i pezzi. Lasciate riposare altri 30 minuti coperti a campana.
Dividete in due ogni porzione di impasto: con una parte formate (dentro allo stampo) le ali e con la seconda il corpo della colomba e sistematela come per formare una croce sulla prima parte.

Coprite le colombe con la pellicola e mettetele al caldo (28à- 30à) finchè non saranno arrivate a un dito dal bordo.

Negli ultimi 15 minuti scoprite le colombe.

Mescolate la glassa e con una tasca da pasticciere distribuitela sulle colombe. Aggiungete qualche mandorla, dello zucchero in granella e dello zucchero a velo.

Infornate a 180° fino a cottura  (pezzatture da 500 gr circa 30/35 minuti pezzature da 1 kg circa 50/ minuti, ma ricordate che ogni forno è diverso dall'altro, fate la prova stecchino)

Una volta sfornate copovolgetele infilzandole con degli spiedini o dei ferri da calza e fatele raffreddare


Altra ricetta per la colomba?



martedì 19 marzo 2013

Scorze di arancia candite

L'unica ricetta per i canditi che mi abbia pienamente soddisfatta è questa che ha proposto Alex.
Sono morbidissimi e buoni e se ve lo dice una che i canditi non li ama credeteci!

canditi

Prendete le bucce delle arance, incidetele e tagliatele a spicchi. (io circa 800 gr, ma sono tante, vi consiglio dosi più  piccole)

Mettetele per due giorni in una bacinella con acqua e cambiatela spesso.

Passati i due giorni scolatele e fatele bollire per due ore in acqua.
Scolate delicatamente le bucce e mettetele su carta assorbente da cucina per eliminare tutta l'acqua in eccesso.

Preparate lo sciroppo:

Ci vuole la stessa quantità di zucchero e di acqua, per 800 gr di bucce ho usato 2 kg di zucchero e 2 kg di acqua, mescolate gli ingredienti in una pentola messa sul fuoco. Portate a bollore e mantenelo per 4 minuti. Versate lo sciroppo sulle bucce coprendole bene e lasciatele così per 24 ore.

Il giorno dopo togliete delicatamente le bucce dallo sciroppo,  fatelo ribollire e come il giorno precedente riversatelo sulle bucce. 
Eseguite questa operazione per 10 giorni, poi noterete che sulla superficie dello sciroppo ci sarà un velo: è segno che la canditura è avvenuta.

Sistemate le bucce, precedentemente tagliate in pezzetti più piccoli, nei vasetti (sterilizzati) e unite lo sciroppo (Alex dice di aggiungere del glucosio, ma io non l'avevo...).

Mettete i vasetti in una pentola con acqua e sterilizzateli per 20 minuti da quando inizia a bollire.

lunedì 4 marzo 2013

Risotto col topinambur

Il mio topinambur mi ha dato grandi soddisfazioni: questo anno il raccolto è stato super e continuo ancora a tirar su tuberi!

risotto con topinambur 004

Questo è un risotto semplicissimo, ma unico per la sua bontà, in questi giorni l'ho preparato spessissimo solo per me perchè al resto della famiglia i topinambur non piacciono... non sanno quello che si perdono!

topinambur

80 gr di riso
80 gr di topinambur
1 pezzettino di cipolla
olio evo
brodo
sale
pepe
erba cipollina
parmigiano

Lavate i topinambur e sbucciateli.
Fate soffriggere in un po' di olio evo la cipolla tritata finemente (o uno scalogno, ci sta bene lo stesso!).
Unite i topinambur tagliati a fettine sottilissime (ho usato la mandolina) e fate insaporire per qualche minuto.
Aggiungete il riso, mescolate bene e portatelo a cottura aggiungendo piano, piano del brodo caldo.
Aggiustate di sale e di pepe.
A fine cottura cospargetelo con del parmigiano grattugiato, mescolatelo bene e servitelo con dell'erba cipollina tritata.

Altre ricette con il topinambur:

giovedì 21 febbraio 2013

Trippa con le uova...

Un piatto che mi ricorda molto la mia infanzia e mia nonna, un piatto che adoravo (a differenza della trippa alla fiorentina, che ho rivalutato solo col passare degli anni), un piatto che non mangiavo da più di 25 anni, tanti sono gli anni che nonna non c'è più...
So che qualcuno storcerà il naso: la trippa può far senso e non è nemmeno molto fotogenica, ma fidatevi: è buona!

trippa con le uova

500 gr di trippa
1 cipolla piccola
olio evo
1 uovo
sale 
pepe
prezzemolo

Tagliate la trippa a striscioline.
Fate soffrigere in un po' di olio evo la cipolla tritata finemente.
Unite la trippa e fatela insaporire per una decina di minuti.
Copritela con del brodo e fatela cuocere a fuoco basso per un'ora e mezzo. Se si dovesse asciugare troppo aggiungete altro brodo.
Aggiustate di sale e pepe.
Sbattete l'uovo con una forchetta e unitelo alla trippa, mescolate per paio di minuti, cospargete con del prezzemolo tritato e servite


Altre ricette con trippa e lampredotto:

Ho la connesione che non va... scusate se non rispondo ai commenti e se non ho ancora risposto a quelli del post precedente..


mercoledì 30 gennaio 2013

Sugo di cinghiale

Eccomi anche oggi a parlarvi di cinghiale, vi avevo avvertiti qua ricordate?

Anche per questa preparazione ho seguito la ricetta della zia della mia amica Sabrina.

sugo di cinghiale 004-001

1 kg di cinghiale
200 gr di salsiccia
1 cipolla
1 carota
un pezzo di sedano
3 foglie di alloro
1 bicchiere di vino rosso
3 cucchiai di concentrato di pomodoro
500 gr di passata di pomodoro
olio evo
sale
pepe


Tagliate il cinghiale a pezzetti e mettetelo in un recipente coperto di acqua mettetelo in frigorifero. Cambiate spesso l'acqua, finchè il cinghiale non la sporcherà più.

A questo punto mettete il cinghiale in una pentola di acqua fredda, mettetela sul fuoco e quando l'acqua inizia a bollire scolate il cinghiale e sciacquatelo sotto l'acqua corrente.

(Se non volete metterlo a bagno nell'acqua potete anche procedere con questa marinatura: tagliate il cinghiale a pezzetti, mettetelo in un recepiente coperto dal vino (1 bottiglia) , dall'aceto (4 cucchiai) e dagli odori tagliati a pezzettini (1 cipolla, 1 carota, uno spicchio di aglio, un gambo di sedano e 3 foglie di alloro). Mettete il tutto in frigorifero e lasciatelo marinare una notte. Il giorno dopo riscaldate una padella antiaderente, metteteci i pezzetti del cinghiale e fategli buttare fuori l'acqua)



Tagliate il cinghiale a pezzettini piccolissimi, oppure passatelo al tritacarne.
Tritate finemente gli odori e fateli soffriggere in un po' di olio evo.
Unite il cinghiale e fatelo rosolare qualche minuto, unite la salsiccia sbriciolata e fate insaporire.
Aggiungete il vino e fatelo evaporare.
Unite il concentrato di pomodoro e mescolate bene.
Versate la passata di pomodoro, aggiustate di sale e pepe e fate cuocere a fuoco basso per circa due ore aggiungendo un  po' di acqua se il sugo si ritira troppo.
Pronto per condire un bel piatto di pasta!

La ricetta della zia della mia amica non prevede l'uso della passata di pomodoro: io l'ho messa! Prevede invece l'uso di un po' di macinato che non ho messo perchè avevo paura che coprisse il sapore del cinghiale.


Altre ricette con la cacciagione:

mercoledì 23 gennaio 2013

Cinghiale in bianco

Vi avevo avvertiti qua: ancora cinghiale e sarà ancora cinghiale anche nel prossimo post!

Questa è in assoluto la ricetta per il cinghiale che io e mio marito preferiamo. Me l'ha passata un'amica, moglie di una cacciatore. In realtà è la base per il cinghiale in dolceforte,  che a noi non piace molto; la mia amica mi ha fatto notare che per avere un buon cinghiale in bianco basta non aggiungere la salsa dolceforte a fine cottura (fatta con cioccolato, uvetta, pinoli, canditi, spezie ecc) ... non posso che darle ragione!

cinghiale in bianco 008-001

Per togliere il selvatico al cinghiale potete procedere in due modi (da quando l'ho scoperto preferisco il secondo):

1 kg di cinghiale
  •  Primo: tagliate il cinghiale a pezzetti, mettetelo in un recepiente coperto dal vino (1 bottiglia) , dall'aceto (4 cucchiai) e dagli odori tagliati a pezzettini (1 cipolla, 1 carota, uno spicchio di aglio, un gambo di sedano e 3 foglie di alloro). Mettete il tutto in frigorifero e lasciatelo marinare una notte. Il giorno dopo riscaldate una padella antiaderente, metteteci i pezzetti del cinghiale e fategli buttare fuori l'acqua. Mettete il cinghiale in un piatto. Poi seguite la ricetta riportata qua sotto
 oppure
  •  Secondo: tagliate il cinghiale a pezzetti e mettetelo in un recipente coperto di acqua mettetelo in frigorifero. Cambiate spesso l'acqua, finchè il cinghiale non la sporcherà più. A questo punto mettete il cinghiale in una pentola di acqua fredda, mettetela sul fuoco e quando l'acqua inizia a bollire scolate il cinghiale e sciacquatelo sotto l'acqua corrente. 
1 cipolla
2 foglie di alloro
1 gambo di sedano
brodo
olio evo
1 cucchiaio e mezzo di farina
1 bicchiere di vino rosso
Fate soffriggere gli odori tritati  in un po' di olio evo.  
Unite il cinghiale (dopo averlo "spurgato" con un dei metodi sopra descritti)  e fatelo rosolare qualche minuto.
Cospargetelo con la farina e poi aggiungete il bicchiere di vino e fatelo evaporare.
Bagnatelo con 2 o 3 bicchieri di brodo (iniziate con due poi se si dovesse asciugare troppo aggiungete anche il terzo) e portate a cottura a fuoco bassissimo, aggiustate di sale e pepe. 
Cuocete per circa 2 ore.

Altre ricette con il cinghiale e la cacciagione:

lunedì 14 gennaio 2013

Cinghiale in umido (2 versioni)

Ho qualche ricetta in archivio assolutamente non dietetica, forse non adattissima a questo periodo post festeggiamenti in cui quasi tutti decidono di mettersi a dieta...  ma io durante le feste natalizie ho cucinato un bel po' di cinghiale e di questo vi voglio parlare ora e nei prossimi post!
Qui di seguito troverete 2 versioni della ricetta, quella che ho sempre fatto e quella della zia della mia amica Sabrina (maremmana doc)  che prevede un modo diverso per togliere il selvatico dal cinghiale.

E voi  come lo cucinate?

cinghiale in umido

VERSIONE N° 1

1 kg di cinghiale

Per la marinata: 
1 bottiglia di vino rosso
4 cucchiai di aceto (c'è chi non lo mette, ma secondo me aiuta a togliere l'odore di "selvatico")
1 cipolla
1 carota
un pezzo di sedano
1 spicchio di aglio
3 foglie di alloro

Per la cottura:
1 cipolla
1 carota
un pezzo di sedano
3 foglie di alloro
1 bicchiere di vino rosso
500 gr di passata di pomodoro
olio evo
sale
pepe

Tagliate il cinghiale a pezzetti, mettetelo in un recepiente coperto dal vino, dall'aceto e dagli odori tagliati a pezzettini. Mettete il tutto in frigorifero e lasciatelo marinare una notte.

Il giorno dopo riscaldate una padella antiaderente, metteteci i pezzetti del cinghiale e fategli buttare fuori l'acqua. Mettete il cinghiale in un piatto.
Fate soffriggere gli odori tritati finemente in un po' di olio evo.  
Unite il cinghiale e fatelo rosolare qualche minuto.
Aggiungete il vino e fatelo evaporare.
Unite la passata di pomodoro, aggiustate di sale e pepe e fate cuocere a fuoco basso per circa 2 ore e mezzo, aggiungendo acqua se il sugo si ritira troppo.

VERSIONE N° 2

1 kg di cinghiale
1 cipolla
1 carota
un pezzo di sedano
3 foglie di alloro
1 bicchiere di vino rosso
3 cucchiai di concentrato di pomodoro
500 gr di passata di pomodoro
olio evo
sale
pepe
Olive nere (facoltative)

Tagliate il cinghiale a pezzetti e mettetelo in un recipente coperto di acqua mettetelo in frigorifero. Cambiate spesso l'acqua, finchè il cinghiale non la sporcherà più.

A questo punto mettete il cinghiale in una pentola di acqua fredda, mettetela sul fuoco e quando l'acqua inizia a bollire scolate il cinghiale e sciacquatelo sotto l'acqua corrente.

Tritate finemente gli odori e fateli soffriggere in un po' di olio evo.
Unite il cinghiale e fatelo rosolare qualche minuto.
Aggiungete il vino e fatelo evaporare.
Unite il concentrato di pomodoro e mescolate bene.
Versate la passata di pomodoro, aggiustate di sale e pepe e fate cuocere a fuoco basso per circa due ore aggiungendo un  po' di acqua se il sugo si ritira troppo.
Una mezzora prima di toglierlo dal fuoco se volete aggiungete un po' di olive nere (io no perchè al marito non piacciono)

La ricetta della zia della mia amica non prevede l'uso della passata di pomodoro, io con la testa fra le nuvole e pensando di fare la prima ricetta l'ho aggiunta...


Altre ricette con la cacciagione:

mercoledì 9 gennaio 2013

Crema di topinambur

topinambur 011-001

Da quando posso raccogliere il topinambur direttamente dal giardino di casa mia questa crema è diventata il mio cavallo di battaglia. Solo ieri ne ho raccolti 3 kg e non vi dico quante radici si nascondono ancora sotto terra!

Due anni fa ho provato a piantare qualche radice di topinambur in giardino, anzi in due zone del giardino: in una zona assolata e in una zona all'ombra, entrambe vicino ad una fontanina dove la terra è un po' più umida, perchè ho notato che nella campagna intorno a casa mia i topinambur crescono principalmente lungo minuscoli corsi d'acqua. Nella zona all'ombra sono nate pochissime piantine e piantine sono rimaste... nella zona soleggiata c'è stata un'esplosione: le piante a fine estate sono diventate alte più di tre metri e si si sono ricoperte di fiori gialli e, cosa più importante, le radici si sono riprodotte in modo incredibile, solo lo scorso anno ho raccolto quasi 10 kg di topinambur e questo anno saranno molti di più!

Coltivare il topinambur non richiede attenzioni, basta piantarlo in una zona esposta al sole e ricordarsi di annaffiarlo un po' in estate e il gioco è fatto (almeno per me è stato così)

Per chi fosse interessato a piantarlo: ricordate che una volta piantato sarà difficilissimo da togliere perchè è molto infestante.
In fondo a questo post troverete una foto della dimensione delle piante a luglio

topinambur 011

crema di topinambur 011

Per 3-4 porzioni

600 gr di topinambur già pelati
200 gr di patate
brodo vegetale o acqua
3 cucchiai olio evo
1 cipolla piccola
sale
pepe
Erba cipollina (facoltativa)

Tritate finemente la cipolla e fatela appassire nell'olio evo.
Unite le patate e i topinambur tagliati a dadini e fate insaporire.
Coprite con a filo con il brodo o con l'acqua (viene buona in entrambi i casi!) e fate cuocere finchè il topinambur diventa morbido.
Con il frullatore ad immersione frullate il tutto, aggiustate di sale e pepe e servite( se secondo voi il risultato è troppo liquido rimettete tutto sul fuoco fino al raggiungimento della giusta consistenza, se è troppo denso aggiungete un po di acqua).
A me piace servita con un po' di erba cipollina tritata.

 crema di topinambur 009

Altre ricette con il topinambur: